Messaggio di World-Lab ai Partiti politici in vista della metamorfosi
Gentili corrispondenti,
il nostro nucleo Veneziano di World-Lab, avendo seguito numerosi dibattiti televisivi nei quali ogni Partito ha chiaramente espresso le sue opinioni sull'attualità economica e sociale e le soluzioni politiche da loro proposte, e dopo un'approfondita analisi, è giunto ad una conclusione, che desideriamo porre alla vostra cortese attenzione per alimentare la riflessione nel vostro ambito.
Detta conclusione prevede che una politica orientata al cambiamento, per essere efficace, deve essere attuata in due fasi.
Una Politica prima alla portata della società civile (denominabile perciò Metapolitica) da questa attuata attraverso un adeguato strumento la cui diffusione sia socialmente desiderabile e il cui “sottoprodotto” consista, di conseguenza, in un consenso elettorale per le forze politiche che patrocinano la detta Metapolitica.
Una Politica seconda attraverso la quale le forze politiche in questione, forti del menzionato consenso elettorale, potranno attuare le riforme che rendono il sistema economico più etico.
Detto questo, se è oramai evidente che gran parte dei mali che affliggono l'intero ecosistema provengono dal sistema economico e sociale capitalista, oramai degenerato conformemente al suo DNA, è altresì evidente che occorre urgentemente sostituirlo ...con qualcosa di migliore.
In che modo?
Visti i danni che hanno caratterizzato i sistemi nati da “rivoluzioni”, ad es. Francese e Bolscevica (comunque oggi, fortunatamente, impossibili in Occidente), è alquanto evidente che un cambiamento salvifico non può che venire da una opportuna “metamorfosi”, cioè da un cambiamento interno, più o meno rapido, al livello delle “singole cellule” del sistema, oltretutto la sola oggi non solo possibile ma anche di una banalità sconcertante (!), quantomeno sul piano concettuale.
Da notare, però, che le “singole cellule”, sopra menzionate, NON SONO, contrariamente a quanto qualcuno vuol far credere, le singole persone: si tratterebbe di una via impraticabile!
Si tratta, invece, di singoli “beni e servizi” di consumo famigliare di prima necessità: un “segreto” di cui nessun economista vi parlerà, sia esso in buona fede (per ignoranza) o cattiva fede (per divieto da parte dei suoi “padroni”).
Vediamo meglio. Consideriamo che gran parte dei detti beni e servizi possono essere prodotti:
- sia per essere destinati a terzi (“valori di scambio” oggetto di compravendita sul Mercato).
Qui siamo nel Paradigma dell'Eteronomia dove (teoricamente) vige la concorrenza fra produttori (aziende composte da Lavoro e Capitale dove quest'ultimo generalmente predomina: da cui l'appellativo Capitalismo) e dove il “pesce grande” mangia il “pesce piccolo” (la concorrenza, ipotizzata nella teoria, va scemando nella pratica, con conseguente concentrazione della ricchezza in poche mani). - sia per consumo proprio (“valori d'uso” destinati alla collettività produttrice, quale una famiglia o, in Occidente, una Cooperativa di auto-produzione, cioè una Mutua). Le collettività qui in questione sono quelle private: quelle pubbliche (costituite dai cittadini di Comuni, Regioni e Nazioni) sono vocate all'auto-produzione di servizi collettivi, indivisibili, come ad es. l'ordine pubblico, erogati gratuitamente e finanziati con la fiscalità.
Qui siamo nel Paradigma dell'Autonomia dove vige la solidarietà: non c'è competizione né interna (fra il Capitale e il Lavoro) né esterna (fra le diverse collettività auto-produttrici che tenderanno, anzi, a collaborare dato che “l'unione fa la forza”).
Ed ecco, finalmente, il modo (il solo) attraverso il quale si può cambiare il sistema economico e sociale in senso favorevole all'ecosistema:
“Occorre provocare una sua metamorfosi , attraverso una Metapolitica attuata dalla società civile, consistente nel trasferimento di un certo numero di beni e servizi di prima necessità dal Paradigma dell'Eteronomia a quello dell'Autonomia. E questo realizzando inedite Cooperative di auto-produzione (Mutue) multi-attività, denominate Convivi, caratterizzate, proprio grazie alla multi-attività, da una presenza relativamente elevata di soci-lavoratori (oltre che utenti). Tali Cooperative sono destinate a diffondersi ovunque coesistano “risorse produttive inutilizzate”, lavoro in primis, e “bisogni essenziali non soddisfatti”. Seguendo questa via, implicante la (re)localizzazione di molte attività produttive, ad esempio dell'agroalimentare, può essere eliminata l'inattività involontaria in un sistema economico, dove permane la libera iniziativa, e che tende alla sostenibilità ambientale, oltre che sociale.
Si ricordi qui la “profezia” di Alexander Langer: “La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile”.
Detto altrimenti: la conversione ecologica potrà aver luogo non tanto per una diffusa, quanto illusoria, responsabilità sociale implicante un costo individuale (una strada in salita), bensì seguendo una via, ad oggi occultata (!), che porta all'interesse collettivo (comprendente la conversione ecologica) attraverso il perseguimento dell'interesse individuale tra cui un reddito da lavoro per chiunque lo desideri (una strada in discesa).
La Metapolitica imperniata sulla diffusione dei Convivi, attuabile dalla società civile, mira proprio alla sostenibilità socio-ambientale attraverso una particolare metamorfosi del sistema.
Da notare che una tale metamorfosi è non solo alla portata della società civile, ma quest'ultima è anche la sola che può attuarla (beninteso con la normativa vigente perché, in caso contrario, essa sarebbe alla mercé della “Politica seconda” la quale è nelle mani di chi dispone degli organi d'informazione e cioè dei fautori del rovinoso status-quo).
In altre parole le principali aspirazioni di una società, e cioè la piena attività permanente (disoccupazione zero) e la libera iniziativa economica, ottenute nel rispetto della natura (pilastri della Dottrina sociale cristiana), considerate inconciliabili (sic!) dalla cosiddetta “Scienza economica” in quanto questa dà per scontata la sola presenza del Capitalismo (da cui il dogma del TINA-There Is No Alternative, colossale “fake news” dei nostri tempi!), sono esclusivo appannaggio di una Metapolitica (Politica prima), attuabile dalla società civile, e NON della Politica seconda, fosse anche impostata democraticamente, vocata unicamente alla formulazione delle norme.
I Partiti politici che approvano gli obiettivi della detta Metapolitica ispirata alla “Ideologia” cristiana, potranno fare, al più, da Patrocinatori, incorporando tale ruolo nel loro programma (mettendo così in pratica la Sussidiarietà, altro pilastro della Dottrina sociale cristiana) raccogliendo in tal modo il consenso elettorale, che costituisce il prezioso “sottoprodotto” della detta Metapolitica, e utilizzandolo a buon fine.
Domande ricorrenti (D) & Risposte ultra-sintetiche (R)
Per approfondimenti si rinvia alla documentazione disponibile gratuitamente, su richiesta, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
D1: Se l'auto-produzione riguarda beni e servizi già disponibili sul mercato (es. una casalinga che si mette a produrre pane per la propria famiglia), non è che la nuova attività (in ambito auto-produttivo/Autonomia) sostituisce una attività preesistente sul mercato (Eteronomia), dando luogo ad un “buco nell'acqua” in termini occupazionali?
R1: No. La famiglia della casalinga non riduce la sua domanda (spesa) sul mercato ma la trasforma (es. meno pane e più servizi culturali), trasferendo occupazione sul mercato (dal comparto della panificazione a quello culturale). Cosicché la nuova attività, seppur informale, della casalinga è aggiuntiva nel sistema. Questo vale, ovviamente, anche per la nuova attività, formale in tal caso, avente luogo nei Convivi.
D2: Con un numero così ridotto di beni e servizi, di fatto quelli auto-prodotti in un ambito famigliare tradizionale, come si può impattare efficacemente sul sistema?
R2: Questi beni e servizi sono sicuramente pochi ma coinvolgono un grande numero di famiglie (quasi tutte). Anche i soci essenzialmente utenti, infatti, si sentiranno coinvolti, alla prova dei fatti, se il rapporto prezzo/qualità (accertabile) sarà favorevole. Ciò dovrebbe tradursi in un conseguente consenso elettorale per le forze politiche che patrocinano la Metapolitica in questione, in vista di una uscita dal Capitalismo degenere. Il che dovrebbe permettere di ridurre la pressione delle grandi imprese sulla Politica, la quale potrà finalmente renderle più etiche sia sul piano sociale che ambientale.
D3: Come mai una tale Metapolitica non è stata ancora attuata... e nemmeno avviata?
R3: Perché non esiste ancora: né un soggetto Patrocinatore, la cui funzione consiste nell'apportare le risorse umane alla base della compagine societaria delle Cooperative di auto-produzione multi-attività (a cominciare da una prima realizzazione sperimentale che, una volta finalizzata, possa servire da “prototipo” per una diffusione di tale modello standard sul territorio);
né un soggetto Attuatore, idealmente un consorzio di piccole imprese commerciali avente nel suo ambito competenze diverse (informatica, architettura, gestione aziendale, credito), la cui funzione è di apportare le risorse materiali, il “core business” del quale consiste nella fornitura di servizi agli investitori proprietari degli spazi produttivi dati in affitto alle cooperative di auto-produzione.
D4: Siamo sicuri che la produttività di queste Cooperative sia tale da rendere vantaggiosi gli acquisti, in termini di rapporto prezzo/qualità, da parte dei soci?
R4: Si. In quanto l'intero circuito di produzione-consumo è programmato a tal fine. La prima realizzazione sperimentale serve a definire correttamente i vari aspetti: tipologie di beni e servizi, loro modalità di produzione, numerosità dei soci lavoratori e/o utenti... tutti fattori collegati). Tale convenienza agli acquisti è, oltretutto, destinata ad accrescersi, con la diffusione dei Convivi rendendo possibili acquisti in comune di input di produzione o, per alcuni di essi, una auto-produzione consorziata.
D5: La diffusione dei Convivi è garantita?
R5: Si. In effetti oltre alla citata convenienza a diventare soci lavoratori e/o utenti e alla convenienza per i risparmiatori ad investire nelle strutture produttive date in affitto ai Convivi (imprese non soggette a “mortalità” come quelle del contesto concorrenziale), la loro diffusione è facilitata dalla loro sostenibilità economica (non necessitano di fondi pubblici), dal loro carattere standard molto importante nella gestione (la quale costituisce un fattore essenziale per ogni impresa) e, soprattutto, dalla non necessità di innovazione, di prodotto e di processo (producono beni e servizi correnti con procedimenti ordinari), la quale risulta invece essenziale (e spesso purtroppo illusoria) per le start-up del contesto concorrenziale.